Testa e cuore. Il 70.3 St Polten di Luca Millevoi.

La sfida al 70.3 di St Polten. Gli imprevisti, la fatica, la determinazione. Infine la soddisfazione. Luca Millevoi, atleta al primo anno con Stradivari Triathlon Team, racconta la sua trasferta austriaca e il carico di emozioni dell’impresa portata a termine.

Luca, una premessa: raccontaci di te, da quando triatleta?

“Sono una persona normalissima, mi sono avvicinato al triathlon nel 2013 quasi per scherzo, partendo da una base minima. Con i miei tre amici di sempre (siamo tre ex calciatori e un ex marciatore) cercavamo una nuova sfida e una sera d’inverno, dopo aver bevuto un paio di birrette, è nata l’idea del triathlon, anzi dell’Ironman..

E così è iniziata la vostra avventura.

“Nel 2013 ho disputato il mio primo olimpico, lo stesso nel 2014 e finalmente nel 2015 ecco il primo 70.3. Quest’anno a luglio farò invece il mio primo lungo – al Challenge Roth – e così nella preparazione ho inserito il 70.3 di St Polten di domenica scorsa”.

Riavvolgiamo la pellicola: com’è stato il primo contatto con la gara austriaca?
“Sono andato in Austria pensando di fare il mio PB; l’allenamento c’era, quindi con Antonio (Tosiani, altro atleta Stradivari finisher domenica) siamo arrivati carichi“.

Il pregara vi ha riservato una sorpresa non proprio piacevole.

“Venerdì sera siamo arrivati con tempo perfetto 27 gradi senza una nuvola. Sabato mattina sveglia presto e subito la sorpresa..
Scarico la posta elettronica e vedo una mail da Ironman: la apro e scopro che nella notte c’è stato uno stravolgimento atmosferico, è arrivato un forte vento che ha fatto danni al campo base ironman e quindi ci sarebbero state delle variazioni sulle modalità e orari della preparazione alla gara. Usciamo dell’albergo e subito capiamo tutto.

Fa freddo la temperatura si è abbassata notevolmente siamo sui 13 gradi, tira un vento gelido e per le strade si vedono i segni della tempesta notturna.

Arriviamo al campo base che si trova nel NV Arena:i volontari sono stati bravi, hanno lavorato tutta la notte per rimettere in piedi i capannoni e le rastrelliere per le borse dei cambi: ore 11 briefing e si comincia subito a respirare l’aria Ironman. Scopriamo così che le bici possiamo metterle subito sulla rastrelliera mentre le borse (bike bag e run bag) no, tutto rimandato al mattino con un apertura anticipata della zona cambio, questo per paura del vento.Posizionate le bici facciamo il giro per gli stand e andiamo a vedere i laghi. Già, perché particolarità di questa gara è la frazione di nuoto che si svolge in 2 laghi diversi, tuffo nel primo circa 1200 metri poi via di corsa per 200 metri superando il fiume che li divide e dentro il secondo per gli altri 700 metri. Ci prendiamo il resto della giornata per rilassarci e goderci l’atmosfera. Ceniamo prestissimo ed alle 20:30 siamo già a dormire.

Il giorno della gara, la fatica, le emozioni, la soddisfazione.

“Sveglia ore 4, colazione ed altra sorpresa: è arrivata anche lei la tanto temuta pioggia..

Fa veramente freddo, ci sono 11 gradi piove e ci sono folate di vento gelido.

Posizioniamo tutto e corriamo a metterci la muta, non c’è molto tempo, ormai è arrivata l’ora della partenza.
Si parte con lo swim rolling start, ore 7 men pro, 7:03 women pro quindi noi comuni mortali.
7:15 prima onda quelli bravi che ci mettono 25 minuti o meno, a seguire ogni 5 minuti le altre onde.
Arriva quella dei 40 min e la nostra si parte.
Tuffo in acqua che, vista la temperatura esterna, sembra calda: esco dal primo lago corsa via nel secondo e giù a spingere. Il secondo lago sembra lunghissimo ma ecco che finisce, bene finalmente inizia la mia gara. Già perché il nuoto x me è sempre la frazione critica..
Arrivo alla mia borsa e inizio a cambiarmi, tremo fa veramente freddo, dopo un po’ arriva Antonio mi chiede :

“Luca cosa fai parti?”

Già perché piove di brutto e si gela..
Lo guardo e gli dico “si parto!”
Vedo che inizia a cambiarsi e penso, grande Anto oggi saremo in due ad indossare la tanto agognata medaglia.
I primi 35km in bici sono stati durissimi..
Si gelava sotto una pioggia fortissima..
Io spingevo come un matto per cercare di scaldarmi almeno le gambe ma e stata veramente dura.
La parte in bici è la mia frazione, continuo a spingere forte supero una marea di atleti arrivo al 60esimo km e inizia la salita più dura, 8km di cui la metà al 10-12% Sto bene e continuo a spingere, la faccio quasi tutta sui pedali scollino, ristoro e via in discesa.
Adesso mi dico, mi raccomando Luca stai attento non esagerare e tutto andrà bene.
Arrivo al km 75 e sono già passate 2 ore e 45 minuti da quando pedalo, bene mi dico nonostante tutto forse kiudo a 30 di media.
Infatti arrivo al secondo cambio in 2 ore e 58 minuti.

Via prendo la run bag e inizio a correre.

Sto bene e parto piano senza forzare mi aspetta la mezza due giri da 10km e mezzo. Faccio il primo e vedo il real time 5 ore e 26 minuti
Cavolo se accelero un po’ sarà comunque P.B. e così faccio, il tempo adesso è migliorato di molto non piove e c’è un timido sole. Arrivo al sedicesimo e ora di dare tutto.

Sono all’ultima curva e vedo le tribune piene di gente urlante che mi aspetta

Lo speaker mi vede e urla il mio nome “Luca from Italy today you are a real hero..”
Passo tra le Cheerleaders e lei è la, la finish line mi aspetta
Ed in me sale quella sensazione bellissima che si prova dopo aver fatto una gara così lunga ed estenuante, non si può descriverla però è un momento fantastico sembra quasi che il tempo si fermi.
Il pubblico urla e applaude alzo le mani al cielo guardo il tempo di gara, incredibile, è comunque il mio personal best 5 ore e 53 minuti
Fantastico…

Quali sensazioni ti ha trasmesso questa esperienza?

Ho imparato ad amare questo sport: è fantastico in tutte le sue forme, super sprint, sprint, olimpico però l’ironman ( non me ne voglia nessuno ) è un altra cosa. Oltre all’allenamento ci vuole tanta testa e soprattutto tanto cuore.
È una gara lunga che noi comuni mortali, si soffre e si combatte con la stanchezza, le crisi di fame, i crampi ma sopratutto con se stessi con quella vocina che arriva sempre in un Ironman
Quella vocina che ti dice “basta non c’è la faccio più..”
Ma we are ironman e non si molla mai.

Quindi vi dico provate almeno una volta nella vita ne vale la pena

Vi consiglio anche di aspettare l ultimo che arriva, e incredibile c’è più gente che non per i primi Tutti in piedi ad applaudire ed incitare una persona normale che ci mette quasi 8 ore e mezza (questo il tempo massimo per il 70.3) per terminare, una persona ce ha sofferto più di tutti ed adesso è in lacrime, lacrime di gioia perché ha compiuto un’impresa che resterà per sempre nel suo cuore”.