Una gara su lunga distanza, una sfida preparata con sacrificio e passione, tante emozioni da raccontare. Betty Manini invece sposta l’obiettivo e focalizza il suo racconto su un altro aspetto dell’appuntamento sportivo.
“Domenica scorsa ho partecipato al Medio di Candia, ma questa volta non voglio parlare di me, bensì voglio raccontarvi di cosa ho visto dopo avere raggiunto il traguardo.
Dopo il mio arrivo mi sono fermata a parlare con le mie amiche “avversarie” e ho notato che due o tre persone andavano a salutare Grigio (Pier Luigi Salti), così è successo ancora quando sono andata a ritirare la mia bicicletta in zona cambio. Inizialmente non ho dato peso, ho pensato che fossero delle vecchie conoscenze, visto che sono diversi anni che bazzichiamo in questo ambiente.
Quando siamo arrivati al pasta party e ci siamo seduti al tavolo ho scoperto il motivo di tutte quelle pacche sulle spalle o quelle strette di mano che riceveva: erano atleti che lo andavano a ringraziare per avergli fatto il tifo lungo il percorso della corsa. Non ha fatto distinzione di “body” lui incitava tutti, è rimasto in piedi sul ciglio della strada per un paio d’ore a battere le mani, a dare il 5 a tutti, a dire una parola d’incoraggiamento a chi magari arrivava camminando.
Penso che questo sia il vero spirito sportivo che dovrebbe esserci in tutte le gare e che purtroppo manca in Italia. Orgogliosa di mio marito!”